Ha fondato nel 1976 il “Gruppo mandolinistico di Gandria” che ha diretto dal 1976 al 1990 per poi passare all’ “Orchestra mandolinistica di Lugano” che ha diretto dal 1990 al 2016 e con la quale ha eseguito più di 400 concerti. Nel 2006 gli è stato conferito il “Plettro d’oro” per i suoi 30 anni di attività. In occasione dei festeggiamenti del 20° dell’OML, Mauro Pacchin è diventato maestro onorario dell’OML.
Video – Serenata di mandole – Mauro Pacchin (1942)
Intervista a Mauro Pacchin sul Corriere del Ticino, di Viola Martinelli
Composizioni di Mauro Pacchin per orchestra a plettro
ASTERISCHI (1990)
“Asterischi” si suddivide in tre movimenti: Allegro moderato, dall’andamento ritmico inconsueto; Moderato, dove mandolini e mandole, alternandosi, si integrano e si fondono nella stessa melodia; Allegro, in cui il tema principale viene ripetuto e variato più volte. Uno degli obiettivi che questa composizione si prefigge è di valorizzare tutte le sezioni, assegnando ad ognuna di esse parti melodiche e ritmiche assai impegnative.
PARENTESI DI NOTE (1991)
JOE KAST (1991)
ARIE DEL CERESIO (1992) (Tivano, Brezza)
ARIE DEL CERESIO (Temporale, Tramontana)
Il titolo della composizione ha un doppio significato: “arie” nel senso musicale e “arie” nel senso meteorologico del termine. Sono quattro momenti di una giornata in riva al lago con la descrizione musicale delle varie correnti che si susseguono: il tivano del mattino che rompe con garbo il silenzio della notte; la brezza del pomeriggio, leggera e un po’ caotica nel suo corso, con bruschi cambi ritmici; il temporale, cadono le prime gocce, si sentono i primi tuoni, si scatena tutto con violenza e ritorna la calma che ci porta alla tramontana della sera e al notturno silenzio.
FLASH D’ALLEGRIA (1993)
La composizione è stato ispirata dalla nascita, nel 1993, della figlia Lorenza ed è composta dei seguenti tre momenti:
– primo momento, dalla melodia dissonante, informe, rappresentativa del battito del cuore, dalla gestazione fino alla nascita;
– secondo momento, dal tema dolce, di ninna nanna, con una seconda parte tesa a rendere l’idea di movimento e di vivacità;
– terzo momento, con ripresa, in tempo di valzer, del primo tema, in un rincorrersi agile, veloce, turbinoso, come di foto volutamente mossa, a cui si aggiunge il carillon, metafora dell’innocenza.
SCHERZO DI PRIMAVERA (1994)
Un conosciutissimo motivo popolare lascia le nostre latitudini per incamminarsi, in modo curioso e divertente, verso destinazioni musicali per lui inconsuete, dalla Spagna, alla Russia, dall’America alla Cina.
CONCERTO PER MANDOLINO E ORCHESTRA A PLETTRO (1996)
Il Concerto per mandolino e orchestra a plettro si articola in tre movimenti:
– Allegro ma non troppo: il tema viene presentato da un tutti seguito da elaborazioni solistiche basate sulla stessa impalcatura armonica;
– Andante: un morbido e delicato fraseggio contraddistingue il tema molto cantabile, l’esposizione del quale è affidata per due volte al solista e poi all’orchestra intera;
– Allegro, in forma di rondò: è caratterizzato da numerose sincopi e contrattempi che richiedono soprattutto al solista, ma anche all’intera formazione una notevole precisione ritmica.
ANALOGIE (1997)
Il brano prende ispirazione da una esposizione dell’artista ticinese Jean Marc Bühler sul tema della felicità. Un brano in quattro “quadri” introdotti dalla stessa forma ritmica eseguita a corde vuote in cui la felicità compare in maniera interiorizzata e mai plateale: la tonalità minore non é necessariamente in contrapposizione ad essa.
SERENATA DI MANDOLE (1998)
Il brano, omaggio a questo strumento a plettro dalla morbida sonorità, intende creare un’atmosfera onirica, alternando con equilibrio melodie cantabili e momenti decisamente ritmati.
CONTINUITÀ (2000)
Composizione in occasione del Decimo anno di fondazione dell’OML.
“Continuità” è il titolo significativo che intende sottolineare lo spirito dell’Orchestra: proseguire sulla strada tracciata finora, senza rinnegarla, procedendo tuttavia alla ricerca di nuove esperienze, nuove emozioni, nuovi traguardi.
ACCENTI, divertimento per flauto e orchestra a plettro (2001)
“Accenti” si articola in tre momenti:
– Allegro ma non troppo è un dialogo continuo fra strumento solista e orchestra e presenta una scrittura carica di note accentate, come suggerisce il titolo stesso della composizione;
– Andante è caratterizzato da un lirismo fluttuante, come sospeso;
– Allegro il terzo momento riprende quello iniziale..
SEGMENTI (2002)
“Segmenti” è costituita dai tre momenti che caratterizzano solitamente i brani di musica mandolinistica popolare e più precisamente: un primo tema, più volte ripetuto (in questo caso con variazioni), un secondo tema antitetico al primo, anch’esso ripetuto e un terzo tema, il cosiddetto Trio, più cantabile rispetto ai precedenti.
ALLEGRETTO NUZIALE (2002)
TARANTELLA BLUES (2003)
“Tarantella-Blues” è nata quasi per scherzo, accostando spiritosamente due forme musicali dello stesso ritmo 6/8, ma decisamente contrapposte per l’atmosfera.
SUR LES AILES (2004)
Le note ripercorrono la storia dell’Hotel Du Lac di Lugano-Paradiso gestito per tre generazioni dalla famiglia Kneschaurek. Micro e macro storia si intrecciano sull’arco di decenni: dalla prima costruzioni al crollo della spiaggia; dalle due guerre mondiali alla nuova struttura. Filo conduttore della composizione, la farfalla, simbolo dell’albergo.
Dovunque arrivassero, era il medesimo spettacolo. Andare e venire, comprare o impaccare, spedire e ricevere, imballare e sballare, chiamare e rispondere. E tutti guardavano continuamente l’orologio, tutti correvano, tutti ansimavano col terrore di non fare in tempo e qualcuno crollava, boccheggiando, sotto la incalzante marea di pacchi, plichi, cartoncini, calendari, strenne, telegrammi, lettere, carte, biglietti, eccetera. <<Mi avevi detto>> osservò il bue <<che era la festa della serenità, della pace, del riposo dell’animo.>> <<Già>> rispose l’asinello. <<Una volta era così. Ma, cosa vuoi, da qualche anno, all’avvicinarsi del Natale, gli uomini vengono morsi da una misteriosa tarantola e non capiscono più niente. Ascoltali, del resto.>>
Il bue ascoltò, stupito. Per le strade, nei negozi, negli uffici, nelle fabbriche, uomini e donne parlavano fitto fitto scambiandosi l’un l’altro auguri, auguri, a lei, grazie altrettanto, auguri, auguri, felice feste, grazie, auguri, auguri, auguri, auguri. Era un brusio che riempiva la città. <<Ma ci credono?>> chiese il bue. <<Lo dicono sul serio? Vogliono veramente così bene al prossimo?>>
L’asinello tacque. (Dino Buzzati: “Il bue e l’asinello”, da “Troppo Natale” 1990) La composizione “Il Natale rubato” è il tentativo di trasporre in musica questi sconsolati pensieri del grande scrittore italiano.
NENIA DI SAN GIUSEPPE (2006)
“San Giüsepp e la Madona i andavan vers a Betlem”. Così inizia questo canto della tradizione lombarda. E dopo aver ascoltato ed esaudito i bisogni impellenti di Maria, sua sposa (trova la fontana perché possa bere, un prestinaio perché possa mangiare, una stalla perché possa riposarsi), San Giuseppe “el va de föra” e quando ritorna nella stalla “el tröva lì el Gesü Bambin, senza fasa e senza cusin”. La versione strumentale è composta dal tema e di nove variazioni, tutte per questo Santo, così umile, così buono, spesso dimenticato nella penombra della Natività.
SRADETZKY-MARSCH (2006), Johann Strauss-Mauro Pacchin
L’effetto sorpresa è garantito in questo gustoso medley di canzoni popolari ticinesi a cui fa da trait d’union la celeberrima “Marcia di Radetzky” che ogni Capodanno risuona dal palco della sala del Musikverein di Vienna.
Le nostre “Aprite le porte”, il “Cucù” e altre melodie tipiche, vengono qui presentate in maniera del tutto originale, inserite scherzosamente fra le note una delle pagine musicali più famose in assoluto.
SDANUBIO BLU (2008), Johann Strauss-Mauro Pacchin
Viene applicata la stessa forma musicale di “SRadetzky Marsch”, questa volta, ovviamente, con l’inserimento di canzoni ticinesi in tempo di valzer.
FRAMMENTI (2008)
“Succedono delle cose” “Ho visitato le nubi ” “Fai sentire il tuo silenzio” “Non avere paura di che canta” “Il sogno sta nel cuore”. Cinque tra titoli di quadri e versi di poesie di Luciano Gatti, pittore, poeta e contrabbassista dell’Orchestra mandolinistica di Lugano, cui Mauro Pacchin ha voluto dedicare questa sua composizione. Cinque momenti: “Frammenti”, appunto, intercalati da altrettanti Interludi, che, ispirandosi ai titoli e ai versi citati, si susseguono lungo un percorso musicale per descrivere una persona che sa dispensare, ogni giorno, ogni ora, sensibilità, intelligenza e grande umanità.
QUASI NEVE (2010)
Concepita inizialmente quale musica di scena per “Il Natale di Plettry”, racconto natalizio ideato, scritto e recitato nel 2010 da componenti e amici dell’OML. La composizione ha assunto in seguito forma autonoma, mantenendo comunque, pur disgiunta dal contesto narrativo, la sua dimensione immaginaria. Una giornata grigia, uggiosa, premonitrice di neve; i primi fiocchi, corposi, soffici, quasi ovatta; i giochi divertenti dei bambini; i loro urlati ruzzoloni sullo strato di ghiaccio: ecco il susseguirsi dei quattro temi di questa composizione invernale. Quasi musica descrittiva, quasi musica a programma…. Quasi neve, insomma.
Venti variazioni sul tema classico degli auguri, una per anno, a rievocare in musica le varie tappe del percorso ventennale dell’OML: Lo spirito pionieristico di chi intende costruire qualcosa di valido; i molti momenti felici e le inevitabili, ma fortunatamente rare, turbolenze; il piacere di suonare e di stare insieme; il raggiungimento di traguardi insospettati all’inizio.
CHRISTMAS RUSH (2011)
Ritorna un tema caro all’autore, già espresso nella composizione “Il Natale Rubato”: il continuo e progressivo affievolirsi della magica atmosfera natalizia tradizionale, sostituita viepiù dalla fredda frenesia degli acquisti e dalla scontata commercializzazione. “Christmas Rush” descrive infatti musicalmente il gran correre e lo spasmodico affannarsi delle settimane e dei giorni che precedono la festività. A metà del brano un ripensamento, un chiedersi se non sia il caso di fermarsi un momento per riflettere. Ma è solo un momento illusorio: la “grande corsa” deve riprendere.
BURLESCA (2012)
Il termine Burlesca indica una breve composizione strumentale scherzosa e capricciosa, simile quindi al Capriccio e allo Scherzo. Ha forma libera, con temi contrapposti fra loro che vogliono essere sorprendenti e ironici. Il brano si dipana in un tono leggero e, come dice l’etimologia del titolo, quasi fosse una burla, uno scherzo, appunto. Niente di più.
MERCATINO NATALIZIO (2012)
Si tratta di un brano che descrive l’avvicinarsi, il sostare e il ripartire da uno dei tanti mercatini, dove si sovrappongono i sentimenti e le atmosfere più disparati: da un certo profumo natalizio a un qualcosa che sa più di giostra e di carnevale che di Natale. Tanto che i due canti natalizi più famosi non possono che riecheggiare grottescamente deformati. Il ritorno a casa si accompagnerà con un po’ di malinconia.
PICCOLO VALZER (2015)
Composto per i festeggiamenti del XXV dell’OML ed eseguito da più formazioni mandolinistiche riunite per l’occasione nel maggio 2015. Brano volutamente semplice, eseguibile in prima lettura, vista l’impossibilità di provarlo più volte con le orchestre riunite.
Inoltre alcune canzoni…
ARCA DI NOÈ
PALLONCINI VERDI E BLU
SPAZZACAMINO
SÜL LAC (con la quale ha vinto il “Festival della canzone ticinese” nel 1963)
… e musiche di scena per rappresentazioni teatrali:
LA PERLA (dall’omonimo romanzo di John Steinbeck)
IN PISTA COI CAMPIONI (testo di Sergio Maspoli)
TEPORE DI NEVE (testo di Carlo Petrocchi)
NON MANGIATE CENERENTOLA (dall’omonimo romanzo di Francesca Simion; testi di Carlo Petrocchi)
IL NATALE DI PLETTRY (testi di membri dell’OML)